Chi può accedere

La manifestazione è aperta al pubblico e agli operatori del settore.

Dove

Quartiere Fieristico di Bologna, Padiglione 29

Date

Da giovedì 7
a sabato 9
settembre 2023

Contatti

Show office
BolognaFiere S.p.A.
Via Alfieri Maserati, 16 - 40128
Bologna
Tel. 0039-051.282111
Fax. 0039- 051.6374031
sanatech@bolognafiere.it

 

La crisi climatica sta esacerbando i danni causati dagli attacchi fungini che distruggono le colture. Gli scienziati avvertono: si rischia una ‘catastrofe sanitaria globale’. Miscele di sementi, droni e intelligenza artificiale possono contrastarli efficacemente, ma la ricerca è ancora fortemente sottofinanziata. I funghi sono già di gran lunga i maggiori distruttori di colture e, peraltro, sono anche incredibilmente resistenti poiché rimangono vitali nel suolo fino a 40 anni. Possono viaggiare per lunghe distanze con il vento e devastare colture di grandi estensioni. Sono anche estremamente adattabili e molti hanno sviluppato una resistenza ai comuni fungicidi oltre che alle crescenti temperature.
 
Dagli anni ’90, i patogeni fungini si sono spostati verso latitudini più elevate a un ritmo di circa 7 km all'anno. In Inghilterra e in Irlanda sono già state segnalate infezioni di ruggine dello stelo del frumento, normalmente presenti ai tropici.
Le temperature più elevate che stiamo registrando favoriscono anche la comparsa di nuove varianti ultra resistenti con la conseguenza che aumenta la possibilità che questi saltino gli ospiti (spillover) per infettare gli animali a sangue caldo e gli esseri umani. La rivista scientifica Nature afferma che i coltivatori hanno già perso tra il 10% e il 23% dei loro raccolti a causa di malattie fungine. Nelle cinque colture più importanti - riso, grano, mais, soia e patate - le infezioni causano perdite annuali che potrebbero sfamare centinaia di milioni di persone. I funghi sono ai primi sei posti di una recente lista di parassiti e patogeni con il maggiore impatto.
 
Tra le soluzioni più efficaci: piantare miscele di sementi con una serie di geni resistenti alle infezioni fungine, piuttosto che monocolture di un singolo ceppo. Secondo gli scienziati, anche la tecnologia può essere d'aiuto: i droni e l’intelligenza artificiale consentono di individuare e controllare più rapidamente i focolai. I ricercatori hanno affermato che la ricerca sui patogeni fungini è gravemente sottofinanziata. Basta confrontare i 550 milioni di sterline stanziati per la ricerca su Covid- 19 dal Consiglio per la ricerca e l'innovazione del Regno Unito dal 2020 al 2022 con i 24 milioni di sterline destinati alla ricerca sulle colture fungine nello stesso periodo.